Novembre 23, 2017

VALERIANA: pianta sedativa e calmante

 

Il nome Valeriana deriva dal latino “valere = star bene, vigoroso, sano” per le virtù medicinali che essa possiede.

La Valeriana è una pianta erbacea perenne con rizoma verticale, breve, e fusto alto fino ad un metro e mezzo, semplice, con solchi longitudinali all’esterno, e cavo all’interno. In genere dopo la maturazione dei frutti ogni rizoma, che da un solo fusto, muore nell’autunno, lasciando nuove piantine nate dagli stoloni sotterranei che sono sottili e brevi.

 

Le foglie, sia le caulinari che le radicali sono pennatosette, con segmenti ovati, inciso-dentati. Il segmento terminale è più grande, spesso trilobo.

La fioritura avviene tra maggio e luglio mostrando fiori riuniti in corimbi all’estremità del fusto e dei rami. Il calice ha circa 10 denti piccolissimi e ripiegati in dentro a spirale, la corolla è di colore bianco-rosea, imbutiforme, e divisa in 5 lobi (a volte 4) diversi tra loro. Gli stami sono 3, l’ovario è infero, a 3 logge, due delle quali sterili e una con un solo ovulo.

Il frutto è un achenio lungo 2-3 mm, giallo-grigio, appiattito, dotato di un pappo piumoso grazie a sepali molto cresciuti.

Quando viene raccolta, la radice è inodore o quasi, ma dopo poche ore si percepisce il caratteristico odore, dovuto a sostanze che si liberano con la fermentazione; l’odore è stato paragonato all’urina di gatto o al formaggio gorgonzola, il sapore è amarognolo.

 

 

valeriana 3La droga, rappresentata da rizomi e radici, contiene valepotriati, olio essenziale, sesquiterpeni, alcaloidi, amidi, tannini, acido caffeico e clorogenico.

 

La Valeriana possiede le note proprietà antinevrotiche, sedative cerebrali, antisteriche, antiepilettiche, calmati, cardiologiche e ipotensive.

 

Le forme in cui si utilizza maggiormente sono in tisana /decotto o tintura madre, ma anche in estratto secco.

La Valeriana rossa, Centranthus ruber (L.) DC., ha le stesse proprietà e modalità di impiego.

 

La Valeriana rientra a far parte delle erbe psicoattive per i gatti: se si fa annusare ad un gatto la radice essiccata della pianta in oggetto esso comincia a strofinarci sopra, lo annusa ripetutamente, contendendolo con altri eventuali gatti nelle vicinanze, lo mangia e rimane in uno stato di ebbrezza ed eccitazione inaspettata. Il celebre studioso delle erbe Mattioli osservando il rapporto gatto-valeriana affermò: “sono amicissimi della valeriana e di essa si dilettano meravigliosamente i gatti, di modo che vi vengono all’odore assai di lontano e se la mangiano avidamente con non poco piacere”.

 

Una delle forme di assunzione più utilizzate è la tisana, in cui la Valeriana  viene associata ad altre piante con le medesime proprietà sedative o calmanti:

Valeriana officinalis L. – radice;

Matricaria chamomilla L. – capolini;

Mentha piperita L. – foglie;

Citrus aurantium L. var. amara – fiori e petali;

Melissa officinalis L. – foglie.

 

ANJA LATINI

 Erborista iscritta al RNEP n. GLT0018S

 

 

Maggiori informazioni su:

Valeriana (Valeriana officinalis L.): coltivazione, trasformazione e utilizzo

 

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